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Piemonte

Il giardino botanico "Villa Bricherasio" a Saluzzo (CN)
Via G. Bodoni, 88 - Tel. 0175.41.061 - Cell. 340.80.54.313

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Si tratta di un vero e proprio giardino botanico, primo agriturismo culturale e didattico del nostro paese, in cui si accosta alle intenzioni scientifiche, anche un ricerca sulla paesaggistica.
Il parco è diviso in tre distinte zone fitoclimatiche: quella della flora mediterranea, la zona temperata fredda e quella continentale.
Il tutto si sviluppa su una superficie di 12.000 metri quadrati, in cui ogni angolo è diverso da quello vicino, cosa che crea un effetto suggestivo, se si pensa che alcune delle piante che qui convivono, in natura si trovano a migliaia di chilometri di distanza tra loro.
Le specie sono divise in diverse zone, come quella dei bambù, delle camelie ... solo per citarne alcune. Nelle zone dei laghetti sono presenti le piante acquatiche galleggianti tra le quali va citata la ninfea Victoria, che è il pregio di tutti gli orti botanici, ma che negli altri luoghi viene coltivata solo in serra. Qui è possibile ammirarla all'aperto, con le sue foglie che raggiungono notevoli dimensioni nei mesi di luglio, agosto e settembre.
Molte le specie presenti nel giardino, ad esempio nel solo alpineto, sono presenti più di mille specie di Crassulacee (sempre virum), ma molto vasta è anche la collezione di rose botaniche inglesi.
Tra le piante arboree ed arbusti ci sono alcune varietà di notevole pregio, come il Cinamomum Canfora, la Firmiana Simplex, il Cupressus Casmirianum, oltre agli eucalipti provenienti dalla Tasmania e dalla Nuova Zelanda.
Molto imponente è il gruppo delle Gunera Manicata del Brasile che con le loro foglie enormi arrivano a consumare 800 litri di acqua al giorno.
Troviamo poi le Graminacee, tra cui l'Arundo donax variegato, la Calamagrostis acutiflora, il Carex buchanaii e varie specie di Festuche tra cui la cinerea, i Pennisetum ed alcune secie di Panicum virgatum.
Il microclima della zona particolarmente mite, si è rivelato dunque adatto anche a specie che temono il gelo e che poco più in là sarebbero destinate a morire.

Domenico Montevecchi, frutticoltore di professione, negli anni '70 sul terreno in pendio intorno alla casa, coltivava peri, meli, kiwi e susini. Per anni si è diviso tra la consueta attività lavorativa ed il giardino, sino a quando quest'ultimo ha praticamente preso il sopravvento...

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